Aeronautica Militare: 50.000 ore di volo per i Predator di Amendola

Roma, 01 Giu 2020 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Aeronautica Militare – I “Predator” dell’Aeronautica Militare sono stati schierati in Afghanistan, in Gibuti ed in Kuwait. Segue. – Dopo i primi voli effettuati nel 2004 negli U.S.A., dove gli equipaggi italiani si sono inizialmente addestrati e qualificati, le Streghe del 28° Gruppo Volo hanno dimostrato da subito di poter intervenire in operazioni militari nazionali ed internazionali.

Grazie alle capacità e alle caratteristiche specifiche del Sistema d’Arma, nel 2005 il Gruppo è stato da subito proiettato in Operazioni Fuori dai Confini Nazionali (OFCN) e rischierato in Iraq per l’operazione “Antica Babilonia”. Da allora i “Predator” dell’Aeronautica Militare sono stati schierati, senza soluzione di continuità, ovunque sia stato necessario fornire il proprio supporto; in Afghanistan, in Gibuti ed in Kuwait per esempio.

Dal 2011, con l’operazione Unified Protector, i velivoli Predator del 32° Stormo, nelle versioni MQ-1 e MQ-9, hanno dato il loro significativo contributo alle operazioni in OFCN. Già nel 2009, durante l’evento G8 svoltosi a L’Aquila e, nel 2017, durante il G7 di Taormina, il velivolo Predator ha evidenziato in modo concreto e proficuo la possibilità di essere impiego in supporto alle Forze dell’Ordine impegnate nella delicata gestione dell’ordine pubblico in aree urbane.

Operando dalle basi di Amendola e di Sigonella, hanno poi partecipato alla raccolta d’informazioni in Kosovo, così come nella vasta area del Mediterraneo centrale, ed hanno fatto registrare un rilevante e costante incremento annuale delle attività operative ed addestrative, svolgendo anche attività di supporto ad operazioni di pubblica sicurezza in ambito strettamente nazionale. L’articolo completo prosegue qui >>> https://www.difesaonline.it/news-forze-armate/cielo/50000-ore-di-volo-i-predator-di-amendola

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