Roma, 08 Gen 2021 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Luigi Tancredi – Per l’Aeronautica Militare la priorità non è certo armare un unico e solitario gruppo di F-35B, ma completare al più presto la sostituzione dei vecchi Tornado IDS e degli obsoleti Ghibli con i più capaci F-35A. (Seguiamo). – Devo fare alcune premesse a questi miei pensieri condivisi, altrimenti potrei risultare inattendibile. Quello che scrivo è il frutto del pensiero maturato in base alla mia esperienza di pilota dell’Aeronautica Militare per 14 anni e delle numerose conoscenze che ho nell’ambito dei piloti militari in Italia.
Lo dico subito, credo che la disputa, tristissima, sull’ F35-B non avrà un esito positivo per nessuno, né per lo Stato, né per il contribuente.
Cominciamo col dire che l’organica dell’Aeronautica è un’ anomalia nel contesto delle Forze Armate poiché il quadro combattente è quasi del tutto formato dal quadro dirigente.
Questa anomalia ha portato in passato a svariate situazioni non inerenti questo articolo, ma la premessa è necessario per comprendere come ragiona l’AM. Va da sé che volare è l’essenza dell’Aeronautica, il velivolo è centrale in tutte le decisioni.
Per la Marina la situazione è diversa , ha una distribuzione del quadro combattente più standard con Ufficiali, Sottufficiali e truppa proporzionali. In questo quadro i velivoli non sono affatto al centro, ma sono solo uno dei tanti sistemi d’arma che compongono la forza navale.
A mio avviso, parlando di trattamento amministrativo i ridicoli stipendi, comparati agli altri Paesi occidentali ed europei, hanno un peso notevole nella vicenda. L’articolo completo prosegue qui >>> https://www.aresdifesa.it/2021/01/05/f-35-b-un-problema-tutto-italiano/