Roma, 16 gennaio 2025 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – Dopo le vicende accadute durante le ultime manifestazioni, serve una riflessione e maggiori tutele per gli operatori di pubblica sicurezza, ecco il pensiero di ANFP.
Sosteniamo che il nostro ordinamento giuridico, basato sullo stato di diritto, deve assicurare che ogni azione della Forza Pubblica sia verificata e legittimata da un’attenta valutazione giudiziaria. Tuttavia, è altrettanto necessario evitare che chi opera in divisa sia automaticamente sottoposto a indagine penale – con il conseguente peso economico e psicologico – per azioni compiute nel rispetto delle leggi e nell’interesse collettivo.
Essere indagati significa dover affrontare spese legali che incidono su stipendi già modesti, spesso percepiti da chi mette a rischio la propria vita per la sicurezza dei cittadini. Non si tratta di chiedere privilegi, ma di evitare situazioni ingiuste che equiparano chi tutela la legalità a chi la infrange.
La proposta, impropriamente definita “scudo penale” genera polemiche fuorvianti e divisive che corrono il rischio di alimentare l’acredine nelle Forze di Polizia e non mira a sottrarre gli operatori di polizia al controllo giudiziario.
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