Roma, 28 febbraio 2025 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – Il sindacato dei dirigenti di polizia, ANFP, si fa avanti per risolvere il nodo del TFS che è in attesa di una legge per chiarire i tempi di erogazione della buonuscita per poliziotti e militari.
La questione è nota: le norme attualmente in vigore prevedono il differimento di almeno un anno del primo pagamento del TFS e, a seconda degli importi, la sua rateizzazione in due o tre tranche. Questo meccanismo, introdotto per ragioni di bilancio con il D.L. 78/2010 (art. 12), di fatto costringe i dipendenti pubblici a dover attendere fino a tre anni prima di ottenere quanto loro spettante.
Grazie all’azione dell’ANFP, nel 2023 la Corte Costituzionale ha avuto modo di esprimersi su questo tema con la sentenza n. 130 del 23 giugno 2023, riconoscendo che il TFS ha una natura retributiva e previdenziale, e che il suo pagamento deve avvenire senza ritardi ingiustificati. Tuttavia, nonostante l’esplicita dichiarazione di irragionevolezza e disproporzionalità del sistema attuale, la Corte non ha abrogato direttamente le norme in questione.
Cosa significa una “sentenza monito”?
La sentenza n. 130/2023 della Corte Costituzionale rientra nella categoria delle sentenze monito, un tipo particolare di pronuncia con cui la Corte, pur riconoscendo l’illegittimità costituzionale di una norma, decide di non dichiararla immediatamente nulla, affidando invece al legislatore il compito di intervenire per modificarla nel rispetto dei principi costituzionali.
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