Roma, 12 giugno 2025 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – Il concetto di leader nel mondo militare è stato trasportato dal mondo imprenditoriale civile, trasformato e adattato per creare nuovi capi.
Negli ultimi anni, il concetto di “leadership” è stato oggetto di un’attenzione quasi ossessiva, spesso travisata da un’applicazione forzata di modelli aziendali al mondo militare. Ma cosa significa davvero essere un capo in battaglia? È corretto parlare di “manager” o di “leader” quando si tratta di guidare uomini in condizioni estreme, dove la posta in gioco è la vita stessa?
Molto è stato scritto sul concetto di leadership, tanto in ambito civile quanto militare. Negli ultimi decenni, si è affermata la tendenza a utilizzare termini anglosassoni, spesso mutuati dal linguaggio aziendale, con l’idea che conferiscano maggiore autorevolezza. Tuttavia, se da un lato l’uso di termini come “leadership” può rispondere a esigenze tecniche o dottrinali, dall’altro rischia di oscurare concetti già presenti nella nostra cultura militare, come quelli di “capo” o “condottiero”.
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