Avvocatura dello Stato boccia il trasferimento dei forestali nei Carabinieri voluto da Renzi

Roma, 31 Dic 2020 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Luigi Franco – Quella che i 7.200 appartenenti al Corpo interessati dalla riforma Madia hanno definito una “militarizzazione forzata” è stata giudicata come una violazione dei loro diritti sindacali e di sciopero. (Segue articolo). – Tale violazione, sostiene però l’Avvocatura dello Stato, non è più in essere, in quanto nel giugno del 2018 la Corte Costituzionale ha dichiarato incostituzionale il divieto per i militari di creare associazioni sindacali e ha rinviato al Parlamento il compito di individuare le prerogative delle nuove organizzazioni sindacali.

Una tesi rifiutata dal legale dei due ricorrenti, Francesco Borasi, perché il Parlamento non ha ancora approvato alcuna legge, gli ex forestali non possono ancora riunirsi in vere e proprie organizzazioni sindacali e in ogni caso per loro resterà il divieto di scioperare, diritto che invece prima avevano.

Ma l’ammissione dell’Avvocatura rimane un fatto inedito e importante: “Il governo italiano – dice Borasi – ha cominciato a riconoscere formalmente i propri errori nello scioglimento del Corpo forestale dello Stato e nella militarizzazione coatta del suo personale transitato nell’Arma dei carabinieri”. L’articolo completo prosegue qui >>> https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/12/30/avvocatura-dello-stato-boccia-il-trasferimento-dei-forestali-nellarma-dei-carabinieri-voluto-da-renzi-viola-diritto-associazione-sindacale/6050883/

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