Roma, 6 marzo 2025 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – Forse per la prima volta una legge di bilancio prevede stanziamenti per la difesa con previsione di spesa a medio lungo termine avvicinando gli investimenti al famoso valore del 2% del PIL.
Probabilmente mai in passato era accaduto che una Legge di Bilancio (LdB), almeno per quanto riguarda i provvedimenti destinati al comparto Difesa, per essere analizzata in maniera compiuta dovesse essere considerata per l’intero orizzonte temporale entro il quale si sviluppa, cioè 3 anni.
Di solito infatti, tali provvedimenti erano di corto respiro, con una efficacia/valenza limitata al solo primo anno di riferimento e con quelli successivi invece poco rilevanti.
Ebbene, questo è invece quanto accaduto con la Legge di Bilancio 2025-2027 approvata dal Parlamento il 28 dicembre scorso, dato che molte misure riguardanti il capitolo della Difesa hanno proprio la caratteristica di dispiegarsi nell’arco dei 3 anni di riferimento; anzi, come vedremo, una loro parte anche sostanziosa è destinata a svilupparsi su periodi anche più lunghi.
Premesso che sui numeri stessi ci sarà modo di tornare più avanti, un dato emerge già con chiarezza: a oggi, anche questo Governo non è stato capace di intraprendere un chiaro nonché credibile percorso di crescita delle spese per la Difesa.
Dal 2014 (quando fu ufficialmente fissato il parametro del 2%) nessuno dei vari esecutivi che si sono succeduti ha affrontato seriamente la questione; limitandosi a sottoscrivere le conclusioni di ogni singolo summit NATO nel quale si ribadiva l’impegno di incrementare le spese per la Difesa ma evitando poi di predisporre un piano di aumento nel corso del tempo.
Così è stato fino a oggi e nulla lascia ancora intravedere che qualcosa cambierà domani, quando cioè gli obiettivi di spesa dell’Alleanza Atlantica saranno diversi, ovvero ben più alti.
E questo nonostante da più parti suonino “campanelli di allarme” difficili da ignorare, come quelli provenienti dalla nuova Amministrazione Trump che ha già messo in guardia l’Europa rispetto alla necessità di una maggiore assunzione di responsabilità, con tutto ciò che ne consegue in termini di maggiore impegno. E nonostante un quadro internazionale sempre più cupo.
I provvedimenti legati alla Difesa della Legge di Bilancio
La LdB dispone la proroga fino al dicembre 2027 dell’impiego di un contingente di 6.000 unità di personale delle Forze Armate nell’operazione “Strade sicure”. Sempre fino al 2027 è anche prorogato l’impiego di un ulteriore contingente di 800 unità per il controllo e la sicurezza delle principali infrastrutture ferroviarie (operazione “Stazioni sicure”).
Per la prima la spesa prevista è di 198,4 milioni di euro per ciascuno dei 3 anni coinvolti, mentre per la seconda la spesa è pari a 40,5 milioni annui: il tutto per un totale di 238,9 milioni annui.
Per la prima volta si prolunga di fatto per tutti i 3 anni di competenza della Legge di Bilancio questo impegno delle Forze Armate, rendendo più difficili eventuali revisioni nell’immediato futuro. Oltre alle parole dello stesso Ministro della Difesa, che aveva già auspicato a suo tempo la conclusione di questo stesso impegno (addirittura prima che si provvedesse ad aumentarlo tra la fine del 2022 e l’inizio dell’anno successivo), si ricorda anche che in una audizione Parlamentare del luglio scorso, era stato il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito a denunciare i guasti provocati da questo tipo di operazioni “anomale” sul territorio nazionale.
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