Cappellani militari dell’esercito. Arrivano i tagli all’organico

Roma, 03 Dic 2018 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Davide Manlio Ruffolo – Ministro Trenta: “I loro stipendi li paga lo Stato e non la Chiesa”. (Di seguito l’articolo). – Dipendono dalla Chiesa cattolica ma sono pagati dallo Stato italiano. Indossano l’abito talare ma portano anche le stellette che ne indicano il grado militare.

Si tratta dell’esercito dei cappellani militari, sacerdoti che svolgono la propria missione nelle caserme o nelle missioni all’estero al seguito dei soldati italiani, su cui presto si abbatterà la scure dei tagli annunciata dal ministro della Difesa Elisabetta Trenta. Un riduzione pari al 25% dei cappellani che, secondo le stime, dovrebbe portare ad un risparmio di 3 milioni di euro all’anno.

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, il personale che appartiene all’Ordinariato Militare per l’Italia non è in sovrannumero anzi l’esatto opposto. Il loro organico, così come previsto dalle leggi, dovrebbe essere di 204 unità ma, stando ai dati da loro stessi forniti, in servizio ce ne sarebbero appena 140.

Qualcuno potrebbe chiedersi come sarà possibile ottenere il risparmio preannunciato visto che non parliamo di uno sterminato numero di dipendenti. Il nodo del discorso è tutt’altro, ossia i loro stipendi che sono equiparati a quelli dei più alti gradi dell’esercito e che, in alcuni casi, superano i 100 mila euro annui.

Per questo anche il taglio di un numero relativamente basso di unità, comporta un notevole risparmio di denaro per l’intera collettività.

La polemica attinente la smilitarizzazione dei cappellani, è una questione annosa. I primi a sollevarla, furono gli esponenti del partito radicale. L’articolo completo prosegue qui >>> http://www.lanotiziagiornale.it/sacerdoti-esercito-arrivano-i-tagli-allorganico-il-ministro-trenta-via-il-25-dei-preti/

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