Roma, 04 Lug 2020 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – All’epoca i due furono arrestati con l’accusa di aver ucciso due pescatori indiani scambiati per pirati. Segue. – Dire che sono felici è molto poco. “Siamo contenti di aver ricevuto dopo 8 lunghissimi anni la sentenza che tutti noi, familiari, amici e italiani, aspettavamo”, ha detto a freddo il marò Salvatore Girone commentando la pronuncia del tribunale dell’Aja che ha stabilito la competenza giurisdizionale italiana del caso dei due marò.
“Per noi è la fine di un incubo”, ha concluso. “Ancora non mi rendo conto, dopo tanta sofferenza, non ho ancora metabolizzato la notizia. Ora mi potrò rivedere con Salvatore, magari ci ridanno anche il passaporto, riacquistiamo la libertà di poter viaggiare”.
Latorre è ancora incredulo. Anche Massimiliano Latorre è ancora incredulo. “È un’emozione indescrivibile, non me l’aspettavo – ha spiegato – non mi ero fatto alcuna idea. Ero lì ad attendere, certo ci speravo ma sono rimasto sempre con i piedi per terra senza fare ipotesi sulla sentenza”.
“In questo momento mi sento di dire grazie a tutti gli italiani. Mi auguro – ha proseguito – che da oggi ricominci un’altra vita. Ora bisogna capire meglio le cose, è un bel risultato ma ora bisogna capire quali altri passi bisogna affrontare”. In questo momento, “c’è tanta stanchezza. Penso di aver decisamente subito un’ingiustizia”, ha concluso.
Il mondo di militari soddisfatto. Il mondo di militari è soddisfatto, perché la sentenza ha ridato un minimo di certezze ad un lavoro, la difesa dei bastimenti battenti bandiera italiana (ma non solo), che, come nel caso dei due marines italiani, potrebbe avere risvolti militari e giuridici inattesi. L’articolo completo prosegue qui >>> https://notizie.tiscali.it/cronaca/articoli/dichiarazione-maro-e-de-giorgi-e-tribunale/