Come si espande la cyber guerra: L’analisi di Carlo Scuderi

Roma, 04 Giu 2019 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Carlo Scuderi – L’analisi di Carlo Scuderi del Center for Cyber Security and International Relations Studies UniFi. Seguiamo. – Con l’evoluzione della guerra non cinetica come forma di conflitto a bassa intensità durante il tempo di pace si pone un grande problema: dal momento che la guerra non cinetica offre un potenziale d’impatto senza perdere la vita, anche il campo di battaglia si allarga in un modo che non si è visto dall’avvento dell’aereo.

E ancora peggio, ha esteso il campo di battaglia a organizzazioni che non sono mai state responsabili prima di difendersi dalle aggressioni degli stati nazionali.

La maggior parte dei conflitti in tutto il mondo è considerata “a bassa intensità”, il che significa che prendono la forma di guerriglia, insurrezioni, operazioni speciali e altri mezzi simili.

Anche le recenti guerre tra gli Stati Uniti e i suoi nemici in Iraq e Afghanistan possono essere considerate tali, dal punto di vista dei suoi nemici, poiché essi stessi non si impegnano in grandi manovre militari su fronti definiti.

Non sono più i tempi in cui due grandi eserciti ammassavano le loro forze per affrontare un campo di battaglia con chiare linee di combattimento, tranne che tra due potenze minori in un conflitto regionale di interesse solo locale.

Ciò significa in termini più ampi che le principali potenze del mondo hanno un incentivo e un modello attraverso cui condurre una guerra non cinetica contro potenziali avversari, anche in tempo di pace. L’articolo completo prosegue qui >>> https://formiche.net/2019/06/cyber-warfare-sviluppi/

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