Roma, 27 Giu 2018 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Giusy Federici – Carlo Biffani è oggi uno dei maggiori esperti di antiterrorismo e di sicurezza privata e conosce molto bene il mondo dei contractors. (Di seguito l’intervista). – “Le caratteristiche del tipo di attività che i contractor fanno vanno interpretate e contestualizzate a seconda della nazione della quale si discute.
Ad esempio, durante Enduring Freedom, quella che resta la missione in assoluto fino a oggi più estrema per quanto concerne il tipo di mandato ed il personale impiegato, vi operavano assetti che vedevano coinvolte anche società di security/military contractors, quindi Private military/security companies molto, molto spinte sia in termini di capacità offensive sia di missioni che svolgevano alcuni loro team. Credo sia ipotizzabile che tale personale facesse cose che non potevano essere fatte direttamente da uomini in divisa ed operassero in compagini quanto mai flessibili.
Pero, sarà bene ricordarlo, quelli sono episodi più unici che rari nella storia di questa professione.
Molto più frequentemente, si è passati attraverso un mero calcolo economico-finanziario nel quale si è ragionato sul fatto che: impiegare i soldati distogliendoli per altro dalle attività operative ha un costo X, quindi per quale motivo, in termini di vantaggi operativi e risparmio sui costi, non utilizzare realtà private che di militare hanno però la preparazione e conoscono le attività da svolgere e le regole sul terreno per scopi e funzioni non direttamente combat?”. L’articolo completo prosegue qui >>> http://www.difesaonline.it/evidenza/interviste/contractors-litalia-che-regala-soldi-posti-di-lavoro-e-informazioni