Contratto: nessun pagamento a Giugno tutto slitta a Luglio.

Un ritardo umiliante per il personale del Comparto Difesa e Comparto Sicurezza.

Facciamo un pò di chiarezza in merito al vecchio contratto che ancora non è entrato in vigore ma tiene accesa la discussione come non mai, in fondo si parla di soldi, pochi, ma pur sempre soldi.

Da giorni, se non da settimane, su moltissimi siti e social network si leggono date di un probabile adeguamento in busta paga, prima aprile, poi maggio ed infine si arriva a Giugno, con i relativi arretrati pagati nello stesso mese.

contratto senza soldi

Cosa certamente che non rappresenta ad oggi una realtà praticabile in quanto l’iter non è ancora concluso. Infatti prima di poter parlare di adeguamenti e pagamenti degli arretrati è necessario che il decreto, firmato dal Presidente della Repubblica, sia pubblicato in Gazzetta Ufficiale.

Ad oggi di certo possiamo solo ritenere che il Contratto di Comparto Difesa e Sicurezza, per il triennio 2019-2021 ha visto ad inizio di dicembre 2021 completata la negoziazione; poi approvato definitivamente dal Consiglio dei Ministri il 7 aprile 2022.

Quindi dalla data di approvazione è fermo da qualche parte per ulteriori verifiche, ipotizziamo, per copertura finanziaria o alla firma del Presidente della Repubblica.

Facendo due calcoli in velocità, se venisse pubblicato in Gazzetta Ufficiale nel giro di pochi giorni, poi il decreto entrerebbe in vigore dopo due settimane, quindi a giugno. Ne consegue che non ci sarebbe tempo materiale da parte degli uffici competenti di adeguare le buste paghe compresi gli arretrati salvo emissioni straordinarie a fine giugno o inizio luglio.

Da ciò, si ritiene che sia molto più concreto invece l’idea che gli adeguamenti arrivino per il mese di Luglio e gli arretrati per il mese di Agosto.

Il vecchio contratto, perché oramai è vecchio, anzi era vecchio ancor prima della sua approvazione. Quindi, questo contratto, ha avuto tempi molto lunghi, tutto a discapito del personale dei vari comparti interessati.

Con le attribuzioni definite nella legge 46 del 28 aprile 2022 ed assegnate ai Sindacati Militari, si confida che il prossimo contratto abbia tempi più brevi per la parte di contrattazione, ma soprattutto per la parte di attuazione. Evitando così inutili lungaggini burocratiche nel rispetto del personale che in passato ha anche subito il blocco degli aumenti stipendiali a differenza di molte altre categorie di lavoratori.

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