Roma, 03 Gen 2020 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – da congedatifolgore.com – All’interno l’ammiraglio ha commentato gli ultimi eventi. Segue. – L’ammiraglio di divisione (della riserva) Nicola De Felice lancia un allarme terrorismo islamico in Sicilia. Lo fa a ragion veduta, avendo ricoperto fino al 2018, il ruolo di responsabile territoriale e logistico della Marina Militare in Sicilia dove ha trattato direttamente le incombenze legate alla gestione del flusso migratorio irregolare in Sicilia
Così l’ammiraglio ha commentato gli ultimi eventi: “Il caos libico rischia di farci catapultare terroristi dell’isis già combattenti in Siria direttamente in Sicilia.
Quello che mi preoccupa è l’incosciente spola delle navi ONG tra le coste libiche e l’Italia, potenziali traghettatori di cellule terroristiche. Ricordo che con la Sea Watch 3 di Carola Rackete arrivarono i tre torturatori libici poi arrestati.
La politica dei porti aperti non può che accentuare il fenomeno. Il Viminale già a Natale aveva emesso un’ordinanza con cui parlava di «persistenza della minaccia terroristica internazionale».
Ma c’è qualcosa in più da evidenziare: ben presto avremo in Libia combattenti stranieri che oltre a minare la sicurezza nazionale con il controllo del rubinetto dei flussi migratori, delle armi e della droga, avremo degli eserciti di mercenari che condizioneranno pesantemente i nostri interessi economici ponendo le mani sulle concessioni petrolifere ENI, sulle piattaforme off-shore e sul gasdotto Greenstream che collega la Libia con Gela, da lì nella rete nazionale fino a permettere alle nostre casalinghe di Verona di preparare il caffè ogni mattina.
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