Cronaca: La sicurezza di Matteo e Pierluigi era anche la nostra!

Roma, 13 Ott 2019 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Michele Rinelli – Rinelli: “Quando muore un collega, quando una divisa ci lascia per colpa di un evento critico in servizio, principale compito di chi ha la responsabilità è aprire un tavolo tecnico di confronto per esaminare il problema, la criticità subita, e trovare la soluzione affinché ciò non abbia a ripetersi”. Segue. – PREMESSA. Si susseguono in tutta Italia le manifestazioni di cordoglio per la morte di Matteo Demenego e Botta Pierluigi, barbaramente assassinati da un fermato dentro la Questura di Trieste il 4 ottobre scorso.

Un moto di sentimenti e di commozione che non si arresta e che viene ulteriormente alimentato dalle notizie delle ultime ore, Alejandro Meran risulta infatti avere a carico un mandato di cattura in Germania che i tedeschi però non hanno mai condiviso con le altre forze di polizia europee, un elemento questo che avrebbe potuto fare la differenza nel”approccio e nella gestione del soggetto diventato poi un pluriomicida.

L’approccio mentale determinato anche dalla informazione sul soggetto che si va a trattare è un elemento fondamentale nel lavoro di pronto intervento di polizia, specie in Italia dove tutto ciò che riguarda uso legittimo della forza o delle manette di sicurezza passa attraverso la valutazione estemporanea dello scenario operativo, continuamente mutevole, ma che assume caratteri di più o meno elevato allarme in base alle informazioni di base che a disposizione possono avere le pattuglie. L’articolo completo prosegue qui >>> https://paroleingiaccablu.wordpress.com/2019/10/12/la-sicurezza-di-matteo-e-pierluigi-era-anche-la-nostra/

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