Cronaca: Omicidio carabiniere, cosa rischia chi ha diffuso la foto dell’americano bendato

Roma, 31 Lug 2019 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Giuseppe De Lorenzo – Già identificati i carabinieri presenti. Segue. – Lo ha detto anche il premier Giuseppe Conte: quella foto dell’americano bendato nella caserma dei carabinieri rischia di configrare “gli estremi di un reato o, forse di due reati”. L’infinita polemica sul “trattamento” riservato a Gabriel Natale Hjorth, uno dei due govani accusati in concorso dell’omicidio di Mario Rega Cerciello, non finirà oggi.

Anzi: chi ha diffuso lo scatto rischia qualcosa in più del semplice trasferimento. Chi in queste ore è passato per la caserma di via Selci dove è avvenuto il fattaccio parla di un ambiente dove c’è consapevolezza del “casino” provocato.

L’Arma ha “impartito la direttiva di non far uscire più nemmeno un francobollo” ed è dunque probabile che non vedremo altre immagini trapelare qua e là. “Tutti credono sia stata una cazzata doppia: sia bendarlo che fare e diffondere la foto”, sussurrano a più riprese uomini in divisa.

Anche perché, si sa, l’Italia è quel Paese dove è alto il rischio che si parli più della benda che delle 11 coltellate inferte al corpo inerme di Cerciello.

L’Arma si è già scusata e ha subito preso provvedimenti. Ufficialmente Natale è stato bendato per evitare vedesse documenti riservati sugli schermi dei pc della caserma, e comunque i militari giurano sia stato a occhi chiusi per non più di 5 minuti.

Come spiegato dal procuratore di Roma, Michele Prestipino, infatti, gli interrogatori sono stati registrati e “Natale Hjorth non ci ha detto del fatto che fosse stato bendato prima di essere sentito da noi magistrati”. “In ogni caso – ha però assicurato l’Arma – abbiamo già denunciato alla magistratura quanto accaduto e gli esiti dei nostri accertamenti”. L’articolo completo prosegue qui >>> http://www.ilgiornale.it/news/roma/carcere-e-tribunale-militare-cosa-rischia-chi-ha-diffuso-1733863.html

 

 

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