CRONACA/Quando la guerra uccide anche senza combattere

Roma, 09 Mag 2018 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Marco Cerniglia – Il 7 febbraio 2018, alla Camera dei Deputati, è stato presentato un documento molto importante: la relazione finale della Commissione parlamentare d’inchiesta sull’utilizzo di amianto e di uranio impoverito nelle operazioni della Difesa. Il rapporto finale sarebbe ricco di dettagli alquanto sconvolgenti: sarebbe stata riscontrata infatti una grave mancanza di norme e prassi sulla sicurezza e sulla salute dei militari e del personale civile in zone di guerra. I mezzi militari, ad esempio, risultano pieni di amianto, e ciò avrebbe causato 1.100 morti per patologie correlate a questo materiale solo nella Marina Militare. Altrettanto grave il resoconto sull’uranio impoverito a cui sono stati esposti i soldati e il resto del personale: risaltano due specifici casi emersi nel corso dell’inchiesta, i cui atti acquisiti nelle rispettive audizioni sono stati poi trasmessi presso le procure della Repubblica competenti. Il primo caso riguarda il militare Antonio Attianese, vittima di una patologia sorta in seguito della sua permanenza in Afghanistan, che avrebbe denunciato le minacce di alcuni superiori, e l’ostruzionismo riguardo al problema. Il secondo caso viene sollevato dal tenente colonnello medico Ennio Lettieri, che, come direttore dell’infermeria del Comando Kfor, avrebbe diretta testimonianza, durante la sua ultima missione in Kosovo, di una fornitura idrica altamente cancerogena destinata al contingente italiano. La commissione, nella sua relazione finale, avrebbe citato anche il parere del professor Giorgio Trenta, presidente dell’Associazione italiana di radioprotezione medica, il quale, assieme ad altri esperti, avrebbe confermato la responsabilità dell’uranio impoverito nella formazione di tumori. Il professore, in un secondo momento, affermerà che le sue parole sono state travisate; tuttavia Gian Piero Scanu, presidente della commissione, non accetta la nuova dichiarazione del professore. La perizia giurata, depositata presso la Corte dei Conti in Abruzzo, riporta parole ben diverse da quelle riferite in un secondo momento da Trenta;  L’articolo completo prosegue qui >>> https://ecointernazionale.com/2018/05/08/quando-la-guerra-uccide-anche-senza-combattere/

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