Roma, 7 giugno 2025 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – A margine del recente incontro dei paesi membri della Nato, ci si interroga sul futuro dell’Italia e dell’europa.
Al centro la questione chiave della difesa. Secondo un recente sondaggio di Cluster17 gli italiani sono i più contrari all’aumento della spesa per la difesa europea. Ma in un mondo in cui, con due grandi guerre in corso, la sicurezza è sempre più minacciata, gli ombrelli protettivi del passato si fanno più incerti, il punto decisivo è quello della difesa usata come deterrenza, ovvero scoraggiamento alle aggressioni, come fattore di riequilibrio.
Quella deterrenza, ricorda il direttore generale della Fondazione Craxi, Nicola Carnovale, in apertura dei lavori, che fu lo scopo della scelta dell’ex premier e leader socialista favorevole agli euromissili a Comiso, come potente segnale contro i missili sovietici. Al punto che Craxi, per far capire da subito la nettezza della scelta, non esitò a far entrare “i camion ancora vuoti”. Scelta schierata a difesa dell’Occidente che contribuì, ricorda Carnovale, “allo sgretolamento dell’impero sovietico”.
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