Roma, 07 Set 2019 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Sara Di Sciullo – Lo afferma l’ammiraglio Giuseppe De Giorgi dopo la formazione del nuovo governo, sull’azione dell’ormai ex ministro della Difesa Elisabetta Trenta. (Di seguito l’articolo). – “Il mandato della ministra Trenta è durato poco più di un anno, un periodo troppo breve per incidere su una struttura complessa come la Difesa, tradizionalmente difficile da dominare. In più, non si possono non considerare gli effetti della guerriglia condotta contro di lei, sia da parte di membri della compagine governativa che da altri ambienti legati a interessi industriali vari che hanno indubbiamente interferito non poco con la sua azione”.
Lo afferma all’Adnkronos l’ammiraglio Giuseppe De Giorgi, ex capo di Stato maggiore della Marina militare, dopo la formazione del nuovo governo, sull’azione dell’ormai ex ministro della Difesa Elisabetta Trenta.
“Il suo merito principale – osserva De Giorgi – è di non aver accettato passivamente e acriticamente le linee d’azione proposte dal ‘sistema’, sia nella gestione dei programmi di acquisizione, sia nell’impiego del personale.
Ciò al fine di riaffermare il ruolo del ministro della Difesa e la sua funzione di controllo dell’operato dei Vertici militari. Il demerito: di non essere stata sufficientemente assertiva nel perseguire le sue decisioni”.
Quanto al cambio al vertice, “rispetto alla ministra Trenta – spiega De Giorgi – considerata a torto o ragione un ‘tecnico’, con il ministro Guerini la Difesa ritorna a un politico a tutti gli effetti, con solide basi nel Pd e in Parlamento; ciò potrebbe essere un fattore positivo per rilanciare sotto il profilo delle risorse economiche il settore della Difesa”. L’articolo completo prosegue qui >>> https://www.adnkronos.com/fatti/politica/2019/09/05/ammiragio-giorgi-guerriglia-contro-trenta_0q5XRARcnorMwEVvLAJKQJ.html?refresh_ce