Roma, 20 giugno 2025 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – L’aumento della spesa per la difesa e per la nato al 5% impone investimenti importanti, si inizia con almeno altri 100 miliardi.
Il 23 e 24 giugno al summit NATO che si svolgerà all’Aja, in Olanda, verrà rivisto il target di spesa fissato nel 2014 al summit NATO in Galles. E’ quasi scontato che verrà accettata la proposta del Segretario generale dell’Alleanza, Mark Rutte, di portare l’obiettivo delle spese militari propriamente dette dal 2% al 5% del Pil (3,5 in spese per la difesa e 1,5% in spese per la sicurezza) con un termine di sette o dieci anni. La proposta del governo italiano è di fissare il termine al 2035.
Salvo smentite dell’ultim’ora da parte dei revisori dei conti della NATO, l’Italia si presenterà all’appuntamento di fine giugno con l’obiettivo del 2% già conseguito, grazie a un salto di 9,7 miliardi rispetto all’1,54% del 2024. Un salto di natura esclusivamente contabile, realizzato conteggiando anche le spese correnti in ambito cyber, spazio, telecomunicazioni, mobilità militare e quelle per altri corpi militari come Guardia Costiera e della Guardia di Finanza (stipendi, pensioni, armi e mezzi). Ma se questo ricalcolo potrà essere bastato ad arrivare al 2%, il ministro Crosetto ha spiegato che per raggiungere i nuovi target sarà necessario reperire nuove risorse finanziare. Vediamo quante.
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