Roma, 29 Set 2018 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Stefano Vespa – La rivoluzione che si prospetta rischia di creare parecchia incertezza in un comparto molto delicato. (Segue articolo). – È un fulmine a ciel sereno l’ipotesi diffusa da fonti del ministero della Difesa: ridurre il mandato dei vertici militari a due anni, eventualmente prorogabili di altri due, anziché i tre anni non rinnovabili né prorogabili in vigore dalla fine dell’anno scorso e che riguardano i capi delle Forze armate, dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e il segretario generale della Difesa.
Il ministro Elisabetta Trenta porterà in uno dei prossimi Consigli dei ministri un provvedimento basato sull’idea di “anticipare il tagliando” sul loro operato sulla base delle linee programmatiche del governo e, pur sottolineando che c’è massima fiducia sugli attuali vertici, il ritorno ai due anni sarebbe “un ritorno alla normalità” perché la valutazione dell’operato sarebbe “più attenta e immediata”.
Questa linea politica, dunque, fa capire che la possibilità di riconferma per altri due anni rappresenta in sostanza un premio per chi supera il “tagliando”.
Le stesse fonti definiscono impraticabile l’ipotesi avanzata dal quotidiano La Verità secondo il quale ci sarebbe una proposta del Ministero dell’Economia (competente solo per la Guardia di Finanza) di prevedere invece la proroga di un anno all’attuale mandato triennale: un’ipotesi che la Difesa definisce senza senso perché aumenterebbe ulteriormente il mandato.
L’attuale triennio era previsto dal Libro bianco della Difesa che lo scorso Parlamento non approvò prima dello scioglimento. L’articolo completo prosegue qui >>> https://formiche.net/2018/09/la-trenta-e-la-rivoluzione-dei-vertici-militari-i-rischi-del-tagliando/