Dual Use: Ecco il conto da pagare. Il punto di Marco Bertolini

Roma, 30 Set 2020 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Marco Bertolini – “Le foto dei nostri “professionisti” militari che scaricano da autocarri studiati, prodotti ed acquistati per altri compiti, banchi e sedie in formato mignon, sostituendosi ai bidelli, rappresentano un agghiacciante segno dei tempi che non può lasciare indifferenti”. Segue. – Nel 1987, dopo il primo anno di Scuola di Guerra (si chiamava così quando le parole avevano ancora un senso e non ci imbarazzava quello che siamo) venni impiegato allo Stato Maggiore dell’Esercito, in Sala Operativa.

Niente di confrontabile con le Sale Operative di oggi, beninteso, dotate di sistemi di Comando e Controllo modernissimi che consentono di avere in tempo reale immagini satellitari e situazioni chiare su qualsiasi contingente nazionale nel mondo.

A quei tempi, invece, c’erano solo telefoni, la posta pneumatica, un apparato di videoconferenza punto a punto che quando si accendeva a tradimento creava il panico perché collegava solo col capo di SME, nonchè una specie di fax tipo “Flintstone” (i cavernicoli di “Wilma, dammi la clava!” per intenderci).

Niente di avveniristico anche per quei lontani tempi, quindi, ma da quella stanza vennero dirette operazioni “interforze” come quelle in Libano, in Nord Irak, in Bosnia e in Somalia, con Marina e Aeronautica destinate ad assicurare i trasporti; per non parlare delle operazioni di soccorso alla popolazione, dal Friuli, all’Irpinia, all’alluvione di Firenze, quando la Protezione Civile doveva ancora venire a lezione da noi per imparare ad esistere. Tempi andati! L’articolo completo prosegue qui >>> https://www.difesaonline.it/evidenza/editoriale/dual-use-ecco-il-conto-da-pagare?fbclid=IwAR2EbQZCaP3gAaAnWUy4Q7G2P7ICoGuRg1iRG9S6bUF0SONsVU6S2QR0Gho

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