Roma, 05 Mag 2020 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Federico Giuliani – Un confronto con gli altri Paesi europei nell’emergenza covid-19. Segue. – In particolari momenti di emergenza i governi si affidano al parere di esperti scientifici. Nel caso della pandemia provocata dal Covid-19, praticamente ogni Stato ha allestito apposite task force, o gabinetti di crisi ristretti e mirati, formate da epidemiologi, virologi, immunologi, ma anche sociologi e psicologi.
Il loro obiettivo? Mettere le loro conoscenze tecniche al servizio della classe politica, per aiutare i rappresentanti a prendere le migliori scelte possibili in un momento delicatissimo.
Misure di distanziamento sociale, lockdown, chiusura dei negozi e chi più ne ha, più ne metta: praticamente ogni provvedimento sfornato negli ultimi due mesi è nato in seguito a un confronto tra il mondo politico e quello degli esperti.
In Italia, ha scritto Il Sole 24 Ore, sono 450 gli esperti che consigliano il governo sul da farsi. In tutto ci sono 15 task force a livello centrale (più una ”informale”). La prima in assoluto, creata il 22 gennaio scorso, è stata quella del ministero della Salute.
A queste si aggiungono almeno altri 30 gruppi di lavoro attivi a livello locale. Tra dirigenti, politici, tecnici ed esperti, siamo intorno alle 800 persone complessive. Praticamente un esercito.
Un confronto con gli altri Paesi europei. Dal team per la fase due guidato da Vittorio Colao al Comitato tecnico-scientifico, fino alla task force contro le fake news, l’Italia è uno dei Paesi europei con più gruppi di lavoro (e non sempre coordinati tra loro). L’articolo completo prosegue qui >>> https://it.insideover.com/societa/come-funzionano-le-task-force-anti-covid-19-nel-resto-deuropa.html