Roma, 12 Mar 2020 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Pietro Orizio – Una soluzione l’impiego di navi ospedale come quelle in dotazione alla Marina statunitense. Segue. – L’emergenza Coronavirus è in questi giorni caratterizzata da alcuni elementi ormai evidenti. Il rischio di collasso degli ospedali a causa del bilancio di vittime e contagiati che necessitano di cure intensive, la ventilata possibilità di dover scegliere chi curare in base ad età e probabilità di sopravvivenza e le previsioni degli esperti di un picco epidemico atteso per metà aprile.
Per alleggerire la situazione nei reparti ospedalieri, in Italia è impensabile poter costruire nuovi ospedali in poche settimane come è stato fatto in Cina, ma una soluzione su cui poter ragionevolmente puntare è l’impiego di navi ospedale come quelle in dotazione alla Marina statunitense.
Una sola grande nave ospedale (noleggiata dall’US Navy o ottenuta adattando grandi traghetti, transatlantici o navi da crociera) ormeggiata in porto consentirebbe di ricoverarvi i pazienti più o n meno gravi – a discrezione dei medici – garantendone l’isolamento e liberando così posti letto nei reparti di rianimazione e terapia intensiva degli ospedali.
Cenni storici sulle navi ospedale. Navi adibite al ruolo di ospedale esistono dalla notte dei tempi. Therapia ed Aescalapius – dio della medicina – erano i nomi di due navi, rispettivamente della marina ateniese e romana, che difficilmente lasciano immaginare un ruolo diverso.
Nel corso dei secoli una particolare attenzione allo sviluppo di nosocomi galleggianti è stata prestata dalla Gran Bretagna, da sempre orientata al dominio dei mari. L’articolo completo prosegue qui >>> https://www.analisidifesa.it/2020/03/navi-ospedale-per-affrontare-il-coronavirus/
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