Esteri, Trump e l’industria per la difesa europea

Roma, 2 dicembre 2024 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo)  – Quando Trump, neo eletto presidente degli USA, prenderà i pieni poteri, inevitabilmente cambieranno le strategie militari del vecchio continente.

Dal prossimo gennaio, Donald Trump si insedierà nuovamente alla Casa Bianca. Questo evento ha aperto un ampio dibattito in Europa su quali potrebbero essere le linee strategiche della politica estera trumpiana, legata ai programmi dei circoli “limitazionisti”, e come le potenze del vecchio continente possano rafforzare la propria difesa, superando lo “scoglio” di considerarsi garantite esclusivamente dall’ombrello americano. Dibattito che si insinua tra le pieghe della competizione sistemica al livello industriale tra Stati Uniti ed Europa; questione all’ordine del giorno che, pur non inficiando il meccanismo di alleanza, che resta particolarmente solido, deve essere affrontato per considerare il rapporto tra le due sponde dell’Atlantico paritetico.

Uno degli elementi dei quali si discute maggiormente è quello di rafforzare la base industriale della difesa europea, attraverso programmi cooperativi di sviluppo e produzione di armi e sistemi continentali, che possano essere impiegati collaborativamente con quelli statunitensi, ma che dagli USA non dipendano sotto il profilo delle licenze e della componentistica. Una strategia “autonomista” per la difesa europea può essere costruita, però, solo sul lungo periodo, nel momento in cui non saranno le contingenze del momento, come la guerra d’Ucraina, a dettare la linea di politica militare e di politica industriale da seguire.

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