ESTERO/I dolori dell’Esercito sloveno

Roma, 27 Apr 2018 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Luca Susic – Le Forze Armate slovene sono nell’occhio del ciclone. Tutto è iniziato a febbraio quando alcune testate giornalistiche hanno chiesto al Ministero della Difesa una presa di posizione circa la CREVAL (Combat Readiness EVALuation) a cui è stata sottoposta la 72a Brigata di Maribor, reparto d’élite che nei prossimi mesi avrebbe dovuto prendere parte alle missioni estere a cui ha aderito Lubiana. Sebbene sino a quel momento non vi fosse stata alcuna informazione ufficiale era già trapelata la notizia secondo cui i valutatori NATO si erano messi letteralmente le mani nei capelli osservando le manovre dei soldati sloveni, bocciandoli di conseguenza senza appello. Sorprendentemente, però, da parte del ministro Andreja Katic non è giunta alcuna risposta tecnica, ma una dura presa di posizione contro i vertici delle Forze Armate, rei di non averle dato alcuna informazione in merito. Questa dichiarazione ha ovviamente colto di sorpresa l’opinione pubblica e aumentato l’interesse per l’argomento, che è diventato in poco tempo una delle principali notizie per tutti i giornali locali. Dal canto suo, per cercare di gettare acqua sul fuoco, l’Esercito ha organizzato in fretta e furia una conferenza stampa a cui è intervenuto il suo portavoce Simon Korez. Questi, evidentemente imbarazzato, ha minimizzato il valore della bocciatura ricevuta dai suoi commilitoni (2 insufficienze su 3 campi di valutazione), specificando che già in passato altri membri dell’Alleanza Atlantica erano stati considerati inadatti al combattimento. In aggiunta a ciò, egli ha anche evidenziato che la 72a Brigata è operativa solo da “pochi mesi” (maggio 2017) e pertanto non ha potuto beneficiare dei canonici 18 mesi di addestramento. Questa spiegazione, se da un lato contribuisce a ridurre la responsabilità del reparto, dall’altro spinge però a riflettere sull’opportunità, da parte di Lubiana, di inviare in teatro operativo dei soldati che, per stessa ammissione dell’Esercito, non sono sufficientemente preparati. L’articolo completo prosegue qui >>> http://www.analisidifesa.it/2018/04/i-dolori-dellesercito-sloveno/

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