Roma, 4 novembre 2024 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – Una delle questioni che tiene in apprensione i militari è l’eventuale variazione dell’età pensionabile e l’applicazione dei coefficienti di trasformazione dei 65 anni, ecco alcune cose da sapere.
Come tutti sappiamo molto bene, il militare, (tranne alcuni gradi e ruoli) va in pensione a 60 anni.
Non è previsto dall’ordinamento la possibilità di andare oltre questa soglia fatidica. Allo scoccare dei 60 anni sei fuori, stop, basta!
Anche le voci che periodicamente si rincorrono su radio naja, ovvero il voler spostare in avanti questo limite, vengono regolarmente e giustamente disattese. E questo beninteso è un bene su cui anche noi di USAMI siamo molto d’accordo.
Lo status militare è particolarmente difficile ed usurante e oltre i 60 anni non si può correre con un fucile in braccio per le strade. Però, c’è un però! i 60 anni non sono una scelta per il militare, ma un obbligo; e con la pensione si perdono soldi, molti e si perde il ruolo ed il prestigio sociale. Inoltre spesso si è oggi ancora in condizione di poter lavorare ed aiutare la propria famiglia, ma ciò non è appunto possibile per legge. E’ corretto allora chiedere che lo Stato riconosca quantomeno un istituto specifico per questi servitori dello Stato, che è poi lo stesso istituto che viene riconosciuto a tutti i lavoratori pubblici al raggiungimento dei 67 anni di età, ovvero al loro massimo ordinamentale.
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