Forestali: Anche l’Avvocatura di Stato boccia la riforma Madia

Roma, 09 Gen 2021 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Andrea Leccese – Per evitare pasticci, bastava infatti pensare a un meno traumatico e più sostenibile accorpamento del Corpo Forestale alla Polizia di Stato. (Segue articolo). – Arriva anche dall’avvocatura dello Stato la bocciatura della riforma Madia con cui, nel 2016, il Corpo Forestale dello Stato era stato smantellato e assorbito, con una “militarizzazione forzata”, nell’Arma dei Carabinieri.

Il governo italiano, bacchettato in estate dalla Cedu, ammette oggi che quel provvedimento ha violato l’art.11 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo (libertà sindacale).

Certo è stata davvero una normativa infelice quella del decreto legislativo n. 177 del 2016, che introdusse finanche un curioso e incostituzionale obbligo, per la polizia giudiziaria, di informare la scala gerarchica delle indagini in corso.

L’Avvocatura dello Stato, in un documento depositato a dicembre, si allinea dunque alla posizione della Corte europea, che aveva giudicato il trasferimento dei forestali nell’Arma come lesivo di diritti fondamentali.

Con un colpo solo, la norma aveva infatti fatto strame del diritto alla libera associazione sindacale (art. 39 Cost.) e del diritto di sciopero (art. 40 Cost.): come in un racconto di Kafka, i forestali da appartenenti a una polizia civile altamente specializzata e con piena libertà sindacale si ritrovarono, da un giorno all’altro, militari privi di libertà sindacale. L’articolo completo prosegue qui >>> https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/01/07/forestali-anche-lavvocatura-di-stato-boccia-la-riforma-madia-ma-la-liberta-sindacale-resta-compressa/6058042/?fbclid=IwAR0rNLP0owLpLb5MCCcwIIDKvjeETub71ic4l9OHmot1fQ404YloSLrjHKg

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