Roma, 11 Mar 2020 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Stefano Pioppi – Tricarico: “Servirà una riflessione su una riforma radicale della sanità militare, oggi solo parzialmente sovrapponibile a quella civile”. Segue. – Con l’emergenza in corso, la priorità è tutelare la salute dei militari italiani e sfruttare al meglio le capacità che le Forze armate sono in grado di mettere in campo.
Poi, a emergenza finita, “si dovrà riflettere su una riforma radicale del servizio sanitario nazionale, affinché sia perfettamente sovrapponibile a quello civile”.
Parola del generale Leonardo Tricarico, presidente della Fondazione Icsa, già capo di Stato maggiore dell’Aeronautica militare, che Formiche.net ha sentito per capire come il coronavirus può impattare su un’organizzazione che conta oltre 165mila militari (esclusi Carabinieri), di cui circa 14mila impegnati in operazioni sul territorio nazionale e oltre i confini.
Per ora, i riflettori si sono accesi per il generale Salvatore Farina, capo di Stato maggiore dell’Esercito, risultato positivo al virus, e per la cancellazione del giro del mondo della Nave Vespucci. C’è però di più.
L’IMPATTO SULLE ATTIVITÀ MILITARI. Ci sono rischi particolari per i militari italiani? “È chiaro che le attività militari tipiche sono condotte raramente singolarmente, sempre in collettività più o meno estese”.
Dunque, “pur non conoscendo le disposizioni specifiche che il ministro e il capo di Stato maggiore della Difesa hanno dato rispetto alla tutela della salute dei militari, ciò comporta delle limitazioni notevoli”. L’articolo completo prosegue qui >>> https://formiche.net/2020/03/coronavirus-forze-armate-militare/