Francia: problemi di stoccaggio dei rifiuti radioattivi

Roma, 16 Lug 2018 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – Gli impianti di stoccaggio sono quasi arrivati a saturazione e ne servono altri sia di breve che media e lunga durata. (Segue articolo). – La Francia ha già accumulato più di 1,54 milioni di metri cubi di rifiuti radioattivi e la loro quantità aumenta ogni anno in modo esponenziale, rendendo impellente la costruzione di nuovi siti di stoccaggio.

A lanciare l’allarme e’ l’Agenzia nazionale per la gestione dei rifiuti radioattivi (ANDRA) nel suo rapporto triennale, che conferma uno scenario sempre più preoccupante e la necessità di soluzioni logistiche, ma soprattutto politiche, alla sfida del nucleare.

In un tentativo di dare l’idea anche visivamente, l’agenzia ha spiegato che ogni anno un cittadino francese produce l’equivalente di “mezzo litro di latte in Tetrapak” di rifiuti radioattivi.

In 2 anni prodotti 85 mila metri cubi di rifiuti. Nei fatti, però, tra il 2015 e il 2016 sono stati prodotti altri 85 mila metri cubi di rifiuti. Il 60% proviene dal parco nucleare, il 27% da attività di ricerca, il 9% dal settore difesa e il rimanente da altre industrie e dal settore sanitario.

Il 3% dei rifiuti è ad alta attività o lunga vita – centinaia di migliaia di anni per il loro smaltimento – e concentra il 99,8% della radioattività totale.

Il 90% dei rifiuti ha invece un livello medio, basso o molto basso di attività. Rimane il fatto che gli attuali impianti di stoccaggio sono quasi arrivati a saturazione e ne servono altri sia di breve che media e lunga durata. L’articolo completo prosegue qui >>> https://www.agi.it/estero/rifiuti_radioattivi_nuovo_sito_stoccaggio_francia-4157082/news/2018-07-15/

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