Roma, 17 Ago 2018 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Michele Rinelli – Tragedie come quella di Genova non deve più succedere. Seguiamo. – Scorre la strada sotto di me, da sempre, da quando ho la patente di guida, mi piace guidare, mi piace essere libero.
Ad ogni viadotto ad ogni singolo sobbalzo di un giunto penso alle vittime di Genova, a quella strada delle vacanze che è crollata sotto di loro e a quella libertà che ad ogni ponte che attraverso mi viene negata. Sono troppe le vittime di ponti cascati negli ultimi 2 anni.
Perché quello sul polcevera era un ponte di libertà, la libertà di vivere meglio una città difficile come Genova, la libertà di una vacanza nella bellissima Francia, a Sanremo, in Costa azzurra, ma anche la libertà di poter lavorare più rapidi, più veloci, come bene sa quel camion verde, ancora acceso, con le luci di retromarcia, in bilico su quel precipizio di morte.
Perché su quel ponte crollato non c’è solo la tragedia dell’evento, c’è la morte di quel sogno di libertà di muoversi degli italiani nato, come quel ponte, nell’immediato dopo guerra. L’articolo completo prosegue qui >>> https://paroleingiaccablu.wordpress.com/2018/08/16/tragedia-di-liberta/