Geopolitica: dalla guerra sul campo alla guerra fredda

Roma, 24 settembre 2025 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo)  – La Guerra in Ucraina causata dall’invasione Russa, genera un ritorno alla guerra fredda e i pericoli che può generare.

Il secondo tempo della Guerra Fredda, dopo il lungo intervallo seguito al crollo del Muro di Berlino, è in pieno svolgimento. Anzi, in questi giorni sta raggiungendo il suo clou. Stanotte gli aeroporti di Oslo e Copenaghen sono stati chiusi per ore a causa di interferenze di 3 droni (ancora) non identificati.

Degli sconfinamenti di aerei e droni russi nei Baltici, in Polonia e in Romania abbiamo già ampiamente dato conto. Ora, al di là delle dinamiche dei singoli episodi, non c’è dubbio che il quadro complessivo stia assumendo un certo “colore” e che il confronto tra Russia e NATO ha segnato negli ultimi mesi un passo in direzione dell’escalation.

La ragione è piuttosto semplice, banale, anche se in molti fanno finta di non vedere. Oggi – esattamente come accadeva nel primo tempo della Guerra Fredda – Mosca ci testa: nella fattispecie, testa la garanzia politico-militare americana nel pieno del pivot verso l’Asia-Pacifico e degli ondeggiamenti trumpiani. Mosca vuole, in altri termini, capire qual è il margine manipolabile, se e quanto Trump è disposto a investire ancora nella sicurezza degli Europei, e quanto in là può spingersi, e lo fa sul terreno che tradizionalmente conosce meglio. Quello del confronto indiretto, o della guerra ibrida che dir si voglia. Su questo terreno la Russia si sente più forte e sicura, con strumenti ampiamente oliati e collaudati.

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