Roma, 7 giugno 2025 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – La Guerra in Ucraina porta la nato ad aumentare gli investimenti per le forniture militari, si contrappone alla Russia in modo più incisivo.
Una NATO più ambiziosa per una minaccia crescente
A Bruxelles, durante l’ultimo summit dei ministri della Difesa, è emersa con chiarezza la volontà di aumentare gli investimenti nel settore militare. Gli Stati Uniti, guidati da Donald Trump, chiedono un impegno concreto: destinare fino al 5% del PIL alla difesa, superando così il tradizionale obiettivo del 2%. L’Italia, la Germania e soprattutto i Paesi baltici si sono mostrati favorevoli, con la ministra lituana Šakalienė che ha avvertito: “O ci prepariamo ora o tra pochi anni parleremo russo”.
La risposta del Cremlino è già in atto
Ma mentre l’Occidente si confronta su quote e spese, il Cremlino agisce. E non lo fa da solo. Negli ultimi giorni, il segretario del Consiglio di sicurezza russo, Sergei Shoigu, si è recato a Pyongyang, dove ha ricevuto l’appoggio totale del leader nordcoreano Kim Jong-un. Una dichiarazione di “sostegno incondizionato” che ha colto di sorpresa molti osservatori, ma che segna un’ulteriore saldatura nell’asse Mosca–Pyongyang.
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