Roma, 6 settembre 2024 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – Si scalda nuovamente la situazione su Taiwan, la Cina ha posizionato le truppe anfibie, pare sia in corso una prova di annessione.
L’intenzione della Cina di attaccare e annettere Taiwan non è dovuta a ciò che una persona o un partito politico a Taiwan dice o fa”, spiega in un’intervista il presidente taiwanese Lai Ching-tie. “Non è per amore dell’integrità territoriale che la Cina vuole annettere Taiwan. Se è per amore dell’integrità territoriale, perché non riprende le terre occupate dalla Russia che sono state firmate nel Trattato di Aigun? La Russia è ora al suo punto più debole, giusto? […] Possono chiedere alla Russia [di riavere indietro le terre] ma non lo fanno. Quindi è ovvio che non vogliono invadere Taiwan per ragioni territoriali”.
Se il capo di Stato taiwanese parla in tale modo è perché a Taipei la consapevolezza sull’invasione è concreta, crescente, frutto di una continua campagna di pressione psicologica e fattuale. I cittadini taiwanesi convivono da sempre con tale pressione, ma negli ultimi anni la Cina di Xi Jinping ha aumentato le dimostrazioni formali, gli show di forza militare, le campagne di disinformazione e le operazioni psicologiche socio-culturali. L’obiettivo è creare isolamento formale attorno a Taipei, in modo da far diventare maggioritario il sentimento di chi vede per il Paese auto-governato un destino comune con quello della Repubblica popolare: è “comune” significa annesso, sottomesso.
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