Roma, 23 settembre 2025 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – Le recenti parole di Crosetto suonano pesanti nel contesto geopolitico e con una guerra ucraina che rischia di uscire dai confini.
A lungo abbiamo creduto che il nostro piccolo mondo antico, quest’Europa di pace, progresso e libertà in cui viviamo, fosse lo specchio dell’universo. La confusione era, peraltro, giustificata.
Dopo che se l’erano date in due guerre mondiali, tedeschi e francesi da tempo si riuniscono in un Consiglio dei ministri parigino-berlinese una o due volte all’anno per decidere insieme il da farsi.
Le precedenti ed epiche battaglie navali fra Spagna e Inghilterra ora sono solo un bellissimo racconto letterario e cinematografico. E noi sul Piave non dobbiamo più resistere all’assalto di soldati austriaci, perché i nemici di ieri li troviamo oggi spaparanzati al sole e amichevoli lungo le sponde del Lago di Garda o altrove fra noi.
Da 80 anni ci siamo, dunque, cullati sulla falsa idea che, non avendo più nemici alla frontiera, il resto del mondo somigliasse alla ritrovata riconciliazione tra europei.
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