Governo: Investire o tagliare nel settore Difesa

Roma, 13 Ott 2018 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Stefano Pioppi – L’attesa è tutta per la Legge di bilancio, quando i programmi andranno affrontati uno a uno. (Segue articolo). – Il governo guidato da Giuseppe Conte cerca la quadra sul fronte della difesa. Le indiscrezioni sui tagli si alternano alle rassicurazioni, elementi tra cui il ministro della Difesa Elisabetta Trenta cerca di destreggiarsi tenendo insieme sensibilità spesso differenti. Presto, il tema dovrà essere affrontato punto per punto, tenendo conto delle ripercussioni economiche, occupazionali, operative e di credibilità internazionale di ogni singolo programma.

I SEGNALI PIÙ RECENTI. Mercoledì, il premier ha riunito a palazzo Chigi le grandi partecipate di Stato per la prima della Cabina di Regia per gli investimenti.

Davanti ai rappresentanti del governo, Luigi Di Maio, che recentemente ha parlato di “spese militari inutili”, c’erano anche gli ad di Leonardo, Alessandro Profumo, e Fincantieri, Giuseppe Bono.

Se il piano prevede “maggiori investimenti”, come annunciato dall’esecutivo, è difficile immaginare tagli consistenti, altrimenti il rischio sarebbe di chiudere stabilimenti, e non di investire di più. Ieri, il ministro Trenta è tornata sul tema F-35.

Oltre i toni grillini con cui si è rivolta ai dem (rimbrottati per aver cercato di attribuire al governo nuovi acquisti di velivoli), ha mandato un segnale che è parso rassicurante. La valutazione tecnica sulla partecipazione italiana al Joint Strike Fighter sta avvenendo con “il grande senso di responsabilità verso l’indotto occupazionale e il comparto delle imprese italiane”.

FAR CONVERGERE LE FORZE. Proprio alla Trenta sembra spettare l’arduo compito di muoversi tra due forze divergenti. L’articolo completo prosegue qui >>> https://formiche.net/blog/2018/10/governo-conte-trenta-spesa-difesa/

 

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