Roma, 27 novembre 2024 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – Da fonti certe, sono state diffuse informazioni riguardo ad un probabile impiego del nucleare in ucraina, poi sospeso per evitare l’escalation.
Anton, il cui vero nome è stato modificato per proteggerne l’identità, ha raccontato la vicenda in un luogo segreto fuori dalla Russia. L’emittente britannica afferma che l’ex ufficiale avrebbe mostrato documenti che confermano il suo ruolo, il grado e l’appartenenza a una base nucleare russa. Nonostante non sia possibile verificare tutti i dettagli della sua testimonianza, molti dei suoi racconti coincidono con le dichiarazioni ufficiali rilasciate dal Cremlino all’epoca.
I preparativi alla guerra nucleare
«Il giorno in cui è iniziata la guerra, le armi erano completamente pronte» racconta Anton. «Eravamo pronti a lanciare missili via mare, aria e terra». La base, sigillata, era isolata dal resto del mondo: «Avevamo solo la TV di stato russa. Eseguivo i miei compiti in modo automatico». Secondo Anton, lo stato di allerta è durato circa due o tre settimane prima di essere revocato. Una situazione simile era stata confermata dal presidente russo Vladimir Putin, che tre giorni dopo l’inizio dell’invasione annunciò che le forze di deterrenza nucleare erano entrate in una «modalità speciale di servizio di combattimento».
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