Hacker cinesi contro portaerei Usa Reagan: «Volevano rubare segreti militari»

 

100731-N-7605J-676 PEARL HARBOR (July 31, 2010) Sailors and Marines man the rails aboard the aircraft carrier USS Ronald Reagan (CVN 76) as the ship arrives in Pearl Harbor for a scheduled port visit. Ronald Reagan is underway participating in Rim of the Pacific (RIMPAC) 2010, the worldÕs largest multinational maritime exercise. RIMPAC is a biennial event that allows participating nations to work together to build trust and enhance partnerships needed to improve maritime security. (U.S. Navy photo by Mass Communication Specialist Seaman Benjamin C. Jernigan/Released)
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PEARL HARBOR (July 31, 2010) Sailors and Marines man the rails aboard the aircraft carrier USS Ronald Reagan (CVN 76) as the ship arrives in Pearl Harbor for a scheduled port visit. Ronald Reagan is underway participating in Rim of the Pacific (RIMPAC) 2010, the worldÕs largest multinational maritime exercise. RIMPAC is a biennial event that allows participating nations to work together to build trust and enhance partnerships needed to improve maritime security. (U.S. Navy photo by Mass Communication Specialist Seaman Benjamin C. Jernigan/Released)

Roma, 21 ott 2016 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – Attacco hacker alla portaerei Ronald Reagan per carpire informazioni sulle manovre militari Usa. Lo rivela al Financial Times una società di sicurezza informatica americana, la FireEye. Gli hacker cinesi avrebbero attaccato i funzionari di governo che si trovavano sulla portaerei, inondandoli di mail infette, l’11 luglio scorso, il giorno prima della controversa sentenza del tribunale dell’Aia sul Mar Cinese Meridionale. La portaerei in quei giorni era di pattuglia nella zona contesa.

L’attacco è responsabilità di un gruppo di hackeraggio basato in Cina, afferma la FireEye, pur ammettendo di non avere prove che l’operazione nasca dal governo di Pechino. La giustizia Usa, che ha comunque preso in mano il dossier, secondo il Ft, che ritiene siano implicati dirigenti militari cinesi. Secondo gli esperti di FireEye – citati dal Financial Times – il malware (di tipo Enfal) aveva l’istruzione di carpire informazioni e scaricare sul sistema della portaerei americana altri virus e cavalli di troia. Ed è penetrato attraverso una email, indirizzata ai membri di una delegazione di un governo straniero che lo scorso 11 luglio doveva visitare la Uss Ronald Reagan, che era in navigazione in pattugliamento nel mar cinese del sud per garantire «che il mare restasse aperto a tutti». L’articolo completo prosegue qui >>> http://www.ilmessaggero.it/primopiano/esteri/hacker_cinesi_portaerei_usa_raegan-2039100.html

 

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