Immigrazione clandestina: La complicità dissenziente, un ossimoro per militari e magistrati

Roma, 22 Ago 2019 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Nicolò Manca – Dopo l’ennesimo sbarco a Lampedusa del carico di migranti salvati da una delle ong non italiane attive nel Mediterraneo. (Segue articolo). – Open Arms, Sea Watch, Alan Kurdi… la musica non cambia: niente di nuovo sotto il sole e sopra i mari. Rispettando una liturgia riproposta fino alla nausea, sta giungendo alla fase conclusiva l’ennesimo sbarco a Lampedusa del carico di migranti “salvati” da una delle ong non italiane attive nel Mediterraneo.

Il cliché dell’immigrazione clandestina è scandito, come ormai tutto il mondo sa, da codificate procedure corrispondenti ad altrettanti anelli di una catena.

Il primo anello è notoriamente costituito dai trafficanti di esseri umani, segue l’anello degli scafisti e dei titolari di pescherecci disposti a collaborare per mettere a punto, ancor prima di allontanarsi dalle coste libiche, il rendez-vous con il terzo anello: le imbarcazioni delle ong.

Trasbordati i migranti (in gran parte dichiarati malati o minori non accompagnati e comunque tutti “in fuga dalla fame e dalla guerra”, anche se non pochi sono sovrappeso, forniti di cellulari o catenine d’oro e con un taglio di capelli niente affatto fuori moda), si ripropone quindi la sceneggiata della ricerca del porto sicuro, che ovviamente non può essere individuato tra quelli africani, per quanto meta di turisti desiderosi di trascorrervi giorni di relax, né può essere Malta e tanto meno un approdo nel paese titolare dell’imbarcazione ong in gioco.

Il porto sicuro non può che essere in Italia, soluzione peraltro incredibilmente caldeggiata, come impietosamente reso di pubblico dominio dal web, da Presidenti del Consiglio italiani del passato e del presente. L’articolo completo prosegue qui >>> http://www.difesaonline.it/evidenza/punti-di-vista/la-complicit%C3%A0-dissenziente-un-ossimoro-militari-e-magistrati

 

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