IMU: SCOPELLITI (PDL), BENEFICI PRIMA CASA ANCHE A MILITARI E FORZE DI POLIZIA RESIDENTI IN ALTRA SEDE

 

imu-casa(AGENPARL) – Roma, 1 giu 2013 – L’On. Rosanna Scopelliti, deputato del Popolo della Libertà e componente della Commissione Difesa della Camera dei Deputati ha depositato alla Camera una proposta di legge per estendere le aliquote agevolate per militari e Forze dell’Ordine.

“La presente proposta di legge – scrive il deputato nelle nota introduttiva al testo – si propone di rivedere l’attuale disciplina dell’Imposta municipale propria (IMU) in relazione al riconoscimento delle aliquote fiscali agevolate, nello specifico il c.d. beneficio di “prima casa”, per gli immobili posseduti a titolo di proprietà o di usufrutto dal personale in servizio permanente appartenente alle Forze armate e alle Forze di polizia ad ordinamento militare, nonché da quello dipendente delle Forze di polizia ad ordinamento civile (acquistate ai sensi dell’articolo 66 della legge 21 novembre 2000, n. 342) residenti per ragioni di servizio in città diversa rispetto a quella ove ricade l’immobile di proprietà o che siano inviati in missione all’Estero, a condizione che le stesse non siano locate”.


 

“Nel nostro Paese – continua la deputata – operano circa 500.000 operatori delle Forze di Polizia, delle Forze Armate e dei Vigili del Fuoco i quali frequentemente, per ragioni di servizio, lavorano e vivono in località distanti dalla propria città di origine. Uomini e donne che, per via dei trasferimenti e dei cambi sede ai quali sono sottoposti con regolarità, alloggiano in caserma o che, per contenere le spese mensili, condividono un appartamento in affitto con altri colleghi, lasciando l’immobile di proprietà in uso alla famiglia o, addirittura, disabitato. L’operatore delle Forze dell’Ordine che esplica la propria attività di servizio lontano da casa è tenuto per ragioni d’ufficio a trasferire anche il proprio domicilio o la propria residenza,

 

ciò comporta – a causa un vulnus dell’odierna disciplina dell’IMU, che non prevede la descritta fattispecie – che tali operatori si trovano a dover pagare l’IMU dell’immobile di proprietà con le aliquote aggravate di “seconda casa”, in quanto l’abitazione principale, nella maggior parte dei casi, non coincide con la residenza”.

“Ad esempio – spiega la Scopelliti – il poliziotto proprietario di un appartamento a Reggio Calabria ma per ragioni di servizio residente a Roma ove ha un appartamento in affitto, ai fini IMU per l’abitazione di Reggio Calabria non ha diritto ai benefici di “prima casa” in quanto requisito essenziale per poterne usufruire sono la residenza e la dimora abituale in tale immobile. Difatti, per il personale della Polizia di Stato la materia è regolata dal combinato disposto degli artt. 48 del D.P.R. n. 335/1982 e 33 del D.P.R. n. 782/1985”. La parlamentare PdL rammenta che “l’impossibilità per i soggetti appartenenti alle Forze dell’ordine di considerare come propria abitazione principale l’immobile di proprietà che, per ragioni di servizio, non venga utilizzato come dimora abituale, ha portato ad inizio 2012 alla presentazione da parte dell’On. Paglia di una proposta di emendamento del decreto legge sulle semplificazioni fiscali (D.L. 16/2012, poi convertito in L. 44/2012), che è stato tuttavia respinto dalla Commissione Finanze, con cui si sarebbe appunto voluta riconoscere l’applicazione dei benefici fiscali previsti per le abitazioni principali alle unità immobiliari possedute a titolo di proprietà o di usufrutto dal personale in servizio permanente appartenente alle forze armate o alle forze di polizia civili e militari, acquistati in base alle regole fissate dall’art. 66 L. 342/2000), a condizione che non risultassero locate. Ma a differenza di tale emendamento, che non risulterà approvato dalla Commissione Finanze, registriamo che il legislatore con una analoga disposizione contenuta nel succitato decreto ha introdotto nel comma 10 dell’articolo 13 D.L. 6 dicembre 2011 n. 201 (e successive modificazioni) la possibilità per i comuni di alleggerire il peso dell’IMU nei confronti di particolari categorie, applicando giustamente nella fattispecie l’aliquota per la prima casa ad anziani o disabili proprietari o usufruttuari di una casa in cui però non vivono, perché accolti in casa di riposo, comunità alloggio o simili. La stessa norma, estesa altresì anche agli immobili di proprietà di cittadini italiani residenti all’Estero, chiarisce poi che il costo di questa agevolazione (dato che comporta minori entrate) non sarà interamente a carico dei comuni”.

Il SAP – Sindacato Autonomo di Polizia – rammenta l’On. Scopelliti – ha recentemente stimato in almeno 150.000 gli operatori della sicurezza costretti a pagare come seconda casa quella che in realtà è la loro unica casa di proprietà; senza dimenticare che il tema non tocca soltanto i comparti Sicurezza, Difesa e Soccorso pubblico, ma anche quelli della Sanità, dell’Istruzione e in genere tutti coloro che posseggono una unica casa di proprietà e che, per motivi diversi e legati al servizio, risiedono in altra sede”.

Rosanna Scopelliti, infine, in chiusura della nota alla sua proposta rivolge un monito al Parlamento: “Gli uomini e donne delle Forze dell’ordine e delle Forze armate sono chiamati ogni giorno a garantire la sicurezza del cittadino mettendo spesso a rischio la propria stessa incolumità. Compito del legislatore è rendere meno gravoso tale esercizio. Per questa ragione occorre provvedere con sollecitudine ad alleviare ogni ulteriore onere di spesa per tutti quelli operatori della sicurezza che per motivi intrinsecamente connessi al loro esercizio risiedano o vengano trasferiti d’ufficio in altra sede”. Fonte: http://www.agenparl.it

 

 

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