Roma, 17 Ago 2018 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – Ascesa e crollo del padrino Raffaele Cutolo tratti dal libro «Nco – La vera storia dei cutoliani»: la sua impronta resta però soprattutto sulla liberazione di Ciro Cirillo. (Segue articolo). – Nell’Italia dei misteri i gialli si riproducono in un gioco di scatole cinesi che sembra non avere fine, i luoghi della perduta memoria restano abbandonati, casi dei quali si parla ma mai fino in fondo, forse perché vale il detto che chi tocca i fili muore.
Segreti, trame e complotti, intrecci tra criminalità e politica tanto fitti da domandarsi se in alcuni casi sia la camorra a usare la politica o la politica a usare la camorra. Misteri e gialli, risolti o quasi, aggiungono ai tanti interrogativi una domanda: chissà quante ipotesi mai verificate siano in realtà verità taciute…
Nell’Italia dei misteri il nome di Raffaele Cutolo, vero o romanzesco che sia il riferimento, compare nelle cronache di casi eccellenti: la Banda della Magliana, la strage di Ustica, il massacro del Pilastro, il rapimento di Aldo Moro, l’omicidio Pecorelli, il Supersismi, l’attentato a papa Giovanni Paolo II.
Ma è il caso Cirillo il capitolo della storia italiana dove Cutolo entra più da protagonista. Le Brigate rosse rapiscono Ciro Cirillo la sera del 27 aprile 1981.
Cirillo è assessore regionale all’Urbanistica, uomo di fiducia di Antonio Gava e uomo di punta del sistema di potere democristiano in una Campania che si dà da fare per riparare i danni del devastante terremoto dell’80. I senzatetto sono migliaia, migliaia i giovani senza lavoro, miliardi le lire stanziate per la ricostruzione. L’articolo completo prosegue qui >>> https://www.stylo24.it/inchieste/la-strage-ustica-sequestro-moro-lattentato-al-papa-misteri-del-boss/