Mantova, 21 Mag 2018 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Vincenzo Dalai – Battisti: ricordare un particolare momento della nostra storia recente senza avere il timore di cadere nella retorica e di rendere onore al sacrifico di tanti giovani che caddero sui campi di battaglia sul fronte italiano e all’estero. (Segue articolo). – Da colonnello è salito alla ribalta nazionale come comandante del primo contingente italiano in Afghanistan nel 2001, l’ultima volta nel 2013-14 come capo di stato maggiore delle Forze alleate da generale di corpo d’armata.
Adesso, dopo 44 anni nell’Esercito, è in pensione. Resta un analista lucido, tuttora apprezzato. La Gazzetta ha intervistato Giorgio Battisti in occasione del suo intervento all’Università della Terza Età.
Il Medio Oriente appare sempre più una polveriera, Siria in preda alla guerra civile, Trump ha stracciato il trattato con l’Iran sul nucleare, attentati quotidiani dell’Isis e, da ultimo, il trasferimento a Gerusalemme della capitale di Israele con i palestinesi in rivolta. Come giudica questa situazione?
«Il Medio Oriente è una regione caratterizzata da un alto livello di criticità sin dalla fine della Seconda Guerra Mondiale per i conflitti arabo-israeliani e per l’irrisolta “questione palestinese”.
Le cosiddette “primavere arabe” del 2011 hanno provocato ulteriori situazioni conflittuali che hanno interessato tutta la regione, con riflessi che superano ampiamente i confini geografici. In meno di tre anni si è configurato un arco d’instabilità che dal Pakistan all’Afghanistan, passando per il Medio Oriente, investe l’intera porzione settentrionale del continente africano, fino al Golfo di Guinea».
Un arco lungo più di 5mila chilometri. «Sì, e che ha coinvolto in modo sempre più diretto le principali potenze mondiali – Usa, Russia, Cina – e regionali – Turchia, Iran, Francia, Regno Unito, Arabia Saudita, eccetera – e favorito la nascita di nuove, e numerose, formazioni terroristiche di matrice islamica, oltre a quelle “tradizionali”. L’articolo completo prosegue qui >>> http://gazzettadimantova.gelocal.it/mantova/cronaca/2018/05/19/news/lo-sfogo-del-generale-dimenticati-i-soldati-della-grande-guerra-1.16854737