Roma, 12 Lug 2018 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Giusy Federici – Intervista a Luca, (non è il suo vero nome per questione di sicurezza), è un contractor, serio e certificato. Paracadutista nel 183° Nembo. Segue intervista. – “Adesso sto lavorando con la compagnia GardaWorld, in Libia, Non posso dirti chi è il cliente, ti dico solo che è una missione diplomatica”. Luca è un contractor, serio e certificato.
Luca non è il suo nome, perché promettere l’anonimato a chi decide di raccontarci le proprie esperienze sul campo è come minimo d’obbligo, per una questione di sicurezza mentre si è operativi. Paracadutista nel 183° Nembo, “Ho fatto il militare come Vfp, mi sono arruolato nel ’93, in quel periodo si poteva rimanere 5 anni. La mia compagnia era la 20esima Puma”, dice entusiasta.
“Da 10 anni lavoro nel settore, ma conosco chi che lo fa da oltre 20 anni, persone che erano in Iraq già nel 2004, che hanno subìto imboscate, sono stati feriti e hanno perso compagni…”.
Come si arriva a fare questo lavoro? Mi chiedi come si entra nel giro dei contractor? Io ci sono entrato tramite amici, tramite una persona che era in Iraq nel 2004 e che conoscevo per aver fatto insieme a lui il servizio militare.
In gran parte si entra così, tramite il passaparola con chi è già dentro e soprattutto oggi che la situazione è cambiata rispetto all’Iraq del 2004, dove servivano migliaia di persone.
Oggi i posti sono di meno, la preparazione richiesta è specialistica, il circolo è diventato sempre più ristretto. Il curriculum richiesto è come minimo da ex delle Forze Speciali o civile ma estremamente preparato. L’articolo completo prosegue qui >>> http://www.difesaonline.it/evidenza/interviste/contractors-puoi-sparare-benissimo-avere-alle-spalle-20-anni-di-forze-speciali