Roma, 08 Lug 2018 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Chiara Giannini – L’esperto della Tel Aviv University: «Criminalità, terrorismo ed esercito, è in gioco la sicurezza nazionale». (Segue articolo). – Garantire la sicurezza nazionale attraverso i nuovi sistemi cibernetici è la frontiera del domani, anche per il contrasto al terrorismo internazionale.
Lior Tabansky, coordinatore di tutte le ricerche del principale centro di Cybersecurity e Cyber Defence della Tel Aviv University, ne è certo. È a lui che, nel 2009, Netanyahu ha affidato il compito di far diventare Israele una grande potenza digitale.
Quanto è importante la cyber security in un mondo che ormai si basa quasi totalmente sul digitale? «La Difesa nazionale cambia per diverse motivazioni. I dati sono spesso di libero accesso, ma le informazioni non lo sono. Molte delle nuove fonti del potere dipendono proprio dalle informazioni e serve qualcuno che abbia le capacità di analizzarle e comprenderle. Basta guardare alle aziende più quotate nel mondo e capire come tutto si sia modificato negli ultimi dieci anni».
Quali sono i cyber attacchi più frequenti? «Le tipologie di attacchi sono mutati. Aria, mare, terra, sono elementi fisici. Oggi giorno, le capacità cibernetiche riescono a raggiungere l’obiettivo direttamente, senza incontrare alcun tipo di difesa fisica.
Essi, attualmente, non sono ancora molto frequenti, ma quando si viene esposti a tale esperienza ci si rende conto immediatamente che la concezione di superpotenza o Paese debole che conosciamo attualmente non è più valida».
Israele è all’avanguardia in questo campo. Cosa può imparare l’Italia da voi? «L’Italia ha tutti le risorse per avere delle capacità sulla sicurezza cibernetica: conoscenza, tecnologia, risorse umane, capacità militari e industria. L’articolo completo prosegue qui >>> http://www.ilgiornale.it/news/politica/difesa-e-cyber-sicurezza-litalia-ritardo-10-anni-1549933.html