La Corte dei conti promuove i militari in città

 

pattuglie-citta-15062013Roma, 15 giu 2013 – La Corte dei Conti ha messo in fila tutte le cifre, numero di soldati, poliziotti e carabinieri, aggiunto stipendi, sottratto indennità, dividendo e moltiplicando. Scoprendo che l’intervento di oltre 4mila militari nelle strade italiane ha gravato sulle tasche del contribuente per una decina di milioni. Ma ha contemporaneamente consentito di liberare oltre 1.500 agenti in compiti investigativi e di controllo del territorio. Stabilendo dunque che il loro impiego non ha rivelato «lacune» dal punto di vista contabile. Un po’ meno positivo invece il servizio di pattuglia «misto» con le altre Forze dell’Ordine.

La Sezione Centrale di controllo sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato della Corte dei conti ha infatti concluso una indagine sull’impiego di 4.250 soldati in supporto alle Forze dell’ordine. I giudici hanno «appurato che alle Forze armate sono state assegnati compiti di vigilanze a obiettivi sensibili (compresi i Centri per immigrati) inizialmente nelle città di Roma, Milano e Napoli e, successivamente, in altre 11 città. Un impiego che da solo ha consentito il recupero di 1.568 agenti. Ai militari inoltre sono stati affidati servizi di perlustrazione e pattuglia in 23 province» mediante la costituzione di pattuglie miste soldati/agenti. E l’analisi «non ha fatto emergere lacune, in quanto le somme stanziate sono state destinate e spese per le finalità previste». L’indagine ha poi valutato come i servizi delle Forze armate «rivestano indubbie connotazioni di efficienza» mentre l’efficacia è stata garantita dal recupero di unità delle Forze di polizia. Meno positivo, dal punto di vista del recupero di poliziotti e carabinieri, l’impiego in servizi di perlustrazione e pattuglia, per cui viene raccomandato un ripensamento «questa parte dell’operazione, impiegando i militari in altre vigilanze».

I giudici contabili non hanno invece potuto «verificare e valutare il positivo impatto sulla situazione complessiva dell’Ordine e della Sicurezza pubblica, in quanto i risultati conseguiti, rappresentano una percentuale estremamente ridotta di quelli conseguiti dalle Forze dell’ordine». Anche perché è tradizionalmente difficile capire quali e quanti reati vengono impediti attraverso un’azione di vigilanza e controllo del territorio. «Sotto il profilo dell’economicità- conclude invece la Corte – assumendo come dati i costi medi annui del personale, è stato osservato che l’intervento delle Forze armate è costato 110,5 milioni di euro per il personale (stipendi che comunque sarebbero stati erogati, ndr) più 72,8 milioni di euro stanziati per l’esigenza. Mentre il recupero di 1.568 unità delle Forze di polizia ha fatto risparmiare circa 63milioni di euro». Fonte: http://www.ilgiornale.it

 

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