La missione in Iraq vista da Arpino

Roma, 02 Nov 2018 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Mario Arpino – Leggiamo di seguito. – Il ministro Trenta, la titolare del dicastero della Difesa, nel concludere la visita ai nostri militari in Iraq, annunciando il progressivo rientro delle varie articolazioni della missione Prima Parthica man mano che il compito si esaurisce, ha parlato di “strategia del successo”.

Da questa espressione, a nostro avviso, si possono trarre un certo numero di considerazioni, ciascuna delle quali – se è vero che quando un ministro parla lo fa anche a nome del governo – è apportatrice di un buon grado di positività.

In primo luogo, si coglie l’apprezzamento per le nostre missioni internazionali e per le particolari modalità operative – cosa che ci differenzia da altri contingenti – con cui vengono condotte.

Ciò conferma che il così chiacchierato ritardo nell’approvazione del finanziamento non è dovuto a pregiudizi, ma a motivi legati in primo luogo alla predisposizione del bilancio e, non certo secondariamente, alle riflessioni in corso (in continuità con il precedente governo) sulla rimodulazione ed il riorientamento di alcune di esse.

È proprio la strategia del successo che ha sempre suggerito queste modifiche. Per “successo” si intendono almeno tre risultati: a livello locale, il grado di soddisfacimento dell’esigenza per cui la missione era stata creata. A livello internazionale, l’apprezzamento dell’opera complessiva del contingente.

A livello nazionale, la misura in cui la missione è stata globalmente utile per la salvaguardia dei nostri interessi, pur nell’ambito di una coalizione.

In secondo luogo, l’osservazione del ministro spinge a ragionare sui criteri di valutazione indispensabili per la decisione di avviare una missione.  L’articolo completo prosegue qui >>> https://formiche.net/2018/11/trenta-iraq-missione/

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