Roma, 22 Nov 2019 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Gianandrea Gaiani – Nessuna conferma in proposito è giunta però da Roma. (Segue articolo). – L’Esercito Nazionale Libico (LNA) guidato dal feldmaresciallo Khalifa Haftar ha abbattuto un velivolo teleguidato italiano MQ 9 Reaper (Predator B) in volo non lontano da Tarhouna, città a una sessantina di chilometri a sud di Tripoli e roccaforte dell’LNA nell’offensiva scatenata il 4 aprile scorso per la conquista della capitale libica.
Il Libyan Adress, quotidiano di Bengasi, roccaforte del generale che ha ingaggiato una campagna militare perla conquista di Tripoli, ha sottolineato che la difesa aerea ha creduto si trattasse di un velivolo turco, decollato da Misurata.
In mattinata il comandante della zona militare occidentale del LNA, generale Mabrouk al-Ghazawi, aveva parlato dell’abbattimento ad opera delle difese aeree della “9a Brigata di fanteria del LNA di un “drone armato” nell’area di Tarhouna.
I velivoli teleguidati italiani non sono armati ma la dichiarazione di al-Ghazawi conferma che gli uomini dell’LNA erano inizialmente convinti di aver colpito un velivolo turco.
Sostanzialmente in stallo sul terremo, la “battaglia per Tripoli” viene da tempo combattuta soprattutto con incursioni aeree affidate spesso ai droni armati.
Da un lato della barricata i Wing Loong II di costruzione cinese forniti ad Haftar dagli Emirati Arabi Uniti e gestiti da contractors impiegati nei raids anche contro gli aeroporti di Mitiga (Tripoli) e Misurata (almeno uno dei quali abbattuto dalle difese aeree delle milizie fedeli al Governo di Accordo Nazionale (GNA).
Dall’altro i droni armati Bayraktar TB2 turchi dislocati a Mitiga e Misurata e gestiti da personale di Ankara. L’articolo completo prosegue qui >>> https://www.analisidifesa.it/2019/11/reaper-italiano-caduto-in-libia-haftar-ne-rivendica-labbattimento/