Libia: I nostri militari respinti per il mancato visto d’ingresso, una beffa inaccettabile

Roma, 02 Ago 2020 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Fausto Biloslavo – Inoltre sono stati disarmati perché i libici non li hanno mai autorizzati. (Segue articolo). – In Libia siamo alla beffa. I nostri militari giunti per un cambio del contingente a Misurata, che gestisce l’ospedale da campo, è stato rimandato indietro con la scusa che non avevano il visto d’ingresso.

Non solo: a Tripoli gli uomini del comandante della missione militare italiana Miasit, compresa la scorta, sono disarmati perché i libici non li hanno mai autorizzati. «Segnali piccoli e grandi, ma pure pericolosi, che i turchi non ci vogliono fra i piedi in Libia. A Misurata hanno messo gli occhi sull’aeroporto, dove abbiamo da anni il nostro ospedale da campo», spiega una fonte militare del Giornale.

Il senatore Enrico Aimi, capogruppo di Forza Italia in Commissione Esteri, ha denunciato la beffa dei militari rimandati a casa. Nel pomeriggio del 30 luglio un Hercules C 130 decollato da Pisa era atterrato alle 17.30 a Misurata con una trentina di soldati italiani a bordo.

«Ad alcuni militari del Celio e della brigata Julia è stata però negata l’autorizzazione allo sbarco da parte delle autorità libiche, perché mancava sul loro passaporto il visto d’ingresso. Un caso di respingimento senza scrupoli, ridicolo e al tempo stesso umiliante» denuncia Aimi.

Sei miliari hanno potuto scendere, ma altri 17 sono dovuti tornare indietro. In Libia abbiamo un massimo di 400 uomini, 142 veicoli, 2 mezzi aerei e una nave nel porto di Tripoli in appoggio alla Guardia costiera nel contrasto alle partenze dei gommoni verso l’Italia. L’articolo completo prosegue qui >>> https://www.ilgiornale.it/news/politica/manca-visto-i-nostri-militari-respinti-libia-1880991.html

 

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