L’Italia nel mondo e nelle missioni militari

Roma, 12 Nov 2018 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Francesco Delzio – Leggiamo di seguito. – Quasi 6.200 uomini impegnati, 37 missioni in corso, 1 miliardo e mezzo (almeno) di spesa annuale. Sono numeri importanti quelli che raccontano le missioni nel mondo dei militari italiani, anche se ce ne ricordiamo soltanto a Natale e Capodanno in occasione dei consueti festosi collegamenti con le trasmissioni tv.

Numeri dietro i quali si cela, in realtà, un graduale cambio di strategia del nostro Paese: da una parte meno pronto che in passato all’esigenza “solidaristica” di contribuire con uomini e mezzi alle operazioni Onu e Nato di costruzione di condizioni di pace, dall’altra molto più attento a difendere il suo storico ruolo nel Mediterraneo.

Dalle “incursioni” della Francia, ad esempio, che ha moltiplicato negli ultimi anni il suo attivismo per conquistare un ruolo di primazìa militare ed economica sulla sponda sud del Mare Nostrum.

In realtà, ragioni geo-politiche a parte, è sempre più evidente che in Italia si sta realizzando una forte “convergenza” tra le funzioni del Ministero della Difesa e le esigenze del Ministero dell’Interno. Perché oggi la “guerra agli immigrati” o nella migliore delle ipotesi la lotta contro il traffico di esseri umani e il tentativo di governare i flussi migratori, è inconcepibile senza un ruolo attivo nel mondo.

Se non si punta sulla cooperazione internazionale, per la quale – nonostante la dichiarata intenzione di «aiutarli a casa loro» – si prepara un taglio dei fondi, restano le missioni militari. L’articolo completo prosegue qui >>> https://www.avvenire.it/rubriche/pagine/l-italia-nel-mondo-e-la-svolta-nelle-missioni-militari

 

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