Lo sfruttamento dei volontari dell’Aeronautica Militare

Roma, 8 luglio 2024 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo)  – 0808

I volontari, V.F.P.1, V.F.P.4., V.F.I. e V.F.T. in Forza Armata sono invisibili! Questo è quello che emerge da una recentissima indagine portata avanti dalla Segreteria Nazionale Salute e Sicurezza sul Lavoro di USAMI Aeronautica.

Sebbene la disposizione sul loro stato giuridico parli chiaro (i volontari non sono contrattualizzati), stabilendo quante ore di lavoro settimanale di norma devono effettuare (trentasei), il rispetto del riposo fisiologico, il diritto al riposo settimanale e altre disposizioni in tutela di questi militari, nella realtà dei fatti i volontari vengono spremuti peggio dei limoni, oltre la polpa viene macinata anche la scorza, sono i PARIA dei militari italiani!

Ragazzi e ragazze precari, spesso alla loro prima esperienza lontani da casa, che come si dice nel brutto gergo da caserma sono scritti a matita, sovente con più di una laurea in tasca, volenterosi, nel timore di essere cancellati con un colpo di gomma, con una prospettiva di carriera a dir poco fumosa, lavorano senza sosta, senza che gli vengano riconosciute le eccedenze orarie oltre le trentasei ore settimanali e nel totale silenzio di tutti.

L’indagine di U.S.A.MI. Aeronautica che parte dall’ascolto di molti volontari per approdare alla elaborazione di diverse centinaia di “modelli H” (i riepiloghi mensili), ha fatto emergere una realtà che va oltre ogni peggiore previsione. Militari che lavorano anche come due militari al costo di un solo stipendio, costretti al silenzio totale pena l’abbassamento delle note caratteristiche quindi il non passaggio in servizio permanente!

Cosa vuol dire? Che spesso accade che un militare il cui riepilogo mensile risulta “zero” ore eccedenti, quello zero che mette tutti gli animi in pace, spesso è molto distante dalla realtà. La verità è ben altra e per fare un esempio di un mese a caso nel quale l’orario di servizio prevedeva 160 ore, il volontario esaminato ha, invece, lavorato per 280 ore, percependo lo stesso identico stipendio del collega che, giustamente, ha effettuato le 160 previste. Certo i più precisini potranno eccepire che per le ore eccedenti le 36 settimanali, sono previsti 100 euro forfettari mensili. Ebbene a quel volontario un’ora di eccedenza, un’ora di vita, un’ora di svago è retribuita con 0,833 euro, una paga ben al di sotto della soglia di schiavitù, ben al di sotto del già criticatissimo emolumento previsto dal Compenso Forfettario di Guardia, una paga da PARIA! Questa situazione sia ben chiaro non è occasionale, anzi è la norma, tant’è che facendo i conti troviamo che molti volontari hanno effettuato eccedenze lavorative anche per oltre 1000 ore l’annosuperando, nella totale indifferenza, del triplo i limiti previsti per il personale contrattualizzato e dirigente, ai quali giustamente è riconosciuto il pagamento dello straordinario effettuato piuttosto che il recupero delle ore uno ad uno.

Continua la lettura seguendo il link >>> : https://www.usami-aeronautica.it/notizie/aeronautica-militare-aspettando-il-morto.html

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