Roma, 14 Apr 2021 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Leonardo Tricarico – Il caso “italiano” secondo il generale Leonardo Tricarico, già capo di Stato maggiore dell’Aeronautica militare. (Segue articolo). – Ormai non sappiamo più cosa inventare per metterci contro gli Emirati Arabi Uniti, ora che ci ha messo mano addirittura chi invece, per istituto, dovrebbe tutelare i buoni rapporti tra Paesi: il ministro degli Esteri.
Soprattutto in questo caso, ossia quando si tratti di un Paese dal quale molto dovremmo farci perdonare: un drone Piaggio che non è mai decollato, una promessa di collaborazione nel settore aerospaziale evaporata prima ancora di nascere, una compagnia aerea decotta da salvare.
Qualcuno, a dire il vero, ci ha provato a recuperare le figuracce infilate negli ultimi quindici anni: il neo insediato ceo di Finmeccanica nel 2011, quale suo primo atto formale, scrisse una lettera a Sheikh Mohammed, chiedendogli in pratica scusa per la qualità del rapporto fino allora intrattenuto e offrendo nuove prospettive per una più fattiva e leale collaborazione. Con risultati purtroppo ben lontani dal far cadere scetticismo e circospezione.
Meglio invece fu capace di fare l’Aeronautica militare, la quale, traendo spunto dal desiderio emiratino di avere una propria pattuglia acrobatica con i cui colori aprire l’annuale salone aerospaziale di Abu Dhabi, gliene mise in piedi una propria, “Fursan al Emarat”, i Cavalieri degli Emirati, le loro Frecce tricolori, una pattuglia assolutamente capace di reggere il confronto con le altre pattuglie che si esibiscono in giro per il mondo. L’articolo completo prosegue qui >>> https://formiche.net/2021/04/emirati-pattuglia-tricarico-opinione/